Dove tutto ebbe inizio...
Lo Studio Legale Avv. Giovanni Ligato si occupa di vari settori del diritto civile, commerciale, penale e amministrativo, il titolare è l'Avv. Giovanni Ligato.
Giovanni Ligato, nato a Vibo Valentia (VV) il 16/12/1969, dopo avere superato l’esame di laurea in giurisprudenza presso l’università di Pisa ha svolto il periodo di pratica forense, preliminare all’esame di abilitazione, inizialmente presso lo studio del Prof. Antonio Alberto Azzena, ordinario di diritto amministrativo della facoltà di giurisprudenza “La Sapienza” dell’università di Pisa, per proseguire il periodo di pratica forense (estendendo l’approfondimento anche alla materia civilistica) presso lo studio dell’Avv. Giovanni Mati del Foro di Prato (già Presidente dell’organismo unitario nazionale dell’avvocatura).
Diventato Avvocato nell’agosto del 1999 iscritto dal 22/09/1999 all'ordine degli Avvocati Di Prato, dopo avere proseguito sempre l’esperienza presso lo studio dell’Avvocato Mati, iniziava l’attività in proprio dal Maggio 2000.
Il 30/03/2012 ha acquisito la abilitazione alle giurisdizioni superiori e risulta iscritto alla Società Toscana Avvocati Amministrativisti con sede in Firenze nonché alla Società Italiana Avvocati Amministrativisti con sede in Roma.
Nello svolgimento della propria attività, l'Avvocato Giovanni Ligato ha sempre approfondito, unitamente al contenzioso civilistico, la materia amministrativistica sulla scorta della iniziale formazione.
Lo Studio
L'area in cui lo studio legale opera, pur avendo come prevalenza la materia amministrativistica, si estende anche al Diritto Civile ed agli aspetti penali con riferimento esclusivo, per questi ultimi, alle questioni connesse e consequenziali ai contenziosi amministrativistici e civilistici (sanzioni, depenalizzazioni, abusivismo edilizio ecc.).
Lo studio si avvale della preziosa consulenza di due colleghe che collaborano da anni, in modo stabile, con l'Avv. Giovanni Ligato, visto che hanno iniziato con la pratica forense e hanno proseguito anche dopo l'acquisizione del titolo di abilitazione, l'Avv. Fabiana Pecchioli (nata a Prato il 25/10/1976 iscrizione Albo Avv. 25/01/2012 operativa nello studio dall’aprile 2004) per la parte civilistica e penale, l'Avv. Linda Pulidori (nata il 22/02/1988 a Prato iscrizione Albo Avv. 13/01/2017 operativa nello studio dal settembre 2013) per la parte civilistica e soprattutto per la parte amministrativistica e giuslavoristica con riferimento alla Pubblica Amministrazione, entrambe del Foro di Prato.
Lo studio si trova in Prato (Via Adriano Zarini n.103) ma è dislocato anche in due sedi secondarie di domiciliazione in Firenze (Via Orazio Vecchi n.85) ed in Roma (Via Delle Milizie n.48).
Strategia e Principi di Ispirazione
L’approccio dello Studio dell’avv. Giovanni Ligato, alla luce delle esperienze maturate si può racchiudere nelle seguenti celebri considerazioni:
«Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore.
Ma l'avvocato no. L'avvocato non può essere un puro logico, né un ironico scettico, l'avvocato deve essere prima di tutto un cuore:
un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sè, assumere su di sè i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce.
L'avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di carità.
Non credete agli avvocati quando, nei momenti di sconforto, vi dicono che al mondo non c'è giustizia.
In fondo al loro cuore essi sono convinti che è vero il contrario, che deve per forza esser vero il contrario: perché sanno dalla loro quotidiana esperienza delle miserie umane, che tutti gli afflitti sperano nella giustizia, che tutti ne sono assetati: e che tutti vedono nella toga il vigile simbolo di questa speranza...
Per questo amiamo la nostra toga:
per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero, al quale siamo affezionati perchè sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso, e, soprattutto, a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia.
Beati coloro che soffrono per causa di giustizia... ma guai a coloro che fanno soffrire con atto di ingiustizia!
E, notate, di qualunque specie e grado di ingiustizia... perchè accogliere una raccomandazione o una segnalazione, favorire particolarmente un amico a danno di un estraneo o di uno sconosciuto, usare un metro diverso nella valutazione del comportamento, o delle attitudini, o delle necessità degli uomini, è pur questo ingiustizia, è pur questo offesa al prossimo, è pur questo ribellione al comando divino».
Piero Calamandrei (1889/1956)
